Restauro e risanamento conservativo della Chiesa Concattedrale di Castellammare di Stabia

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Stazione Appaltante: Curia Arcivescovile di Sorrento e Castellammare di Stabia -Ente Parrocchia di Santa Maria Assunta e San Catello

Immobile oggetto dell’intervento: Chiesa Concattedrale Di Santa Maria Assunta e San Catello, Piazza Giovanni XXIII Castellammare di Stabia

La Chiesa Concattedrale di Castellammare di Stabia è dedicata a San Catello e Santa Maria Assunta e si trova nel pieno centro storico della città, ed è forse l’edificio che meglio rappresenta la testimonianza storico artistica di Castellammare dal ‘500 ad oggi.

Le prime notizie danno la sua costruzione, realizzata nell’area del cimitero romano di Stabia, risalente al 1587 per volere del Mosignor Ludovico Maiorano di Gravina su progetto dell’architetto napoletano Pietro De santis, i lavori andarono molto a rilento e terminarono solo nel 1643. L’atrio antistante e la scalinata in piperno furono realizzati solo nel 1713.

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Le foto dei lavori su Flickr

Nel 1760 la chiesa fu completamente ricostruita per volere del Vescovo Monsignor Coppola che il 12 aprile di quell’anno la consacrò. Nel 1875 la Chiesa Cattedrale fu ampliata e la direzione dei lavori fu affidata all’ingegnere Giovanni Rispoli che realizzerà anche il progetto della nuova facciata. I lavori terminarono nel 1893 e la Cattedrale fu consacrata dal Vescovo Vincenzo Maria Sarnelli.

Descrizione dell’intervento

I lavori eseguiti hanno riguardato il Campanile e la facciata superiore. Ecco gli interventi su superfici lapidee:

  • Messa in sicurezza mediante catalogazione e “rimozione” di parti lapidee frammentate ed in fase di stacco;
  • Puliture, mediante idrolavaggio con getti di acqua a pressione controllata e rimozione dei residui più “tenaci” eseguita manualmente e con piccoli attrezzi, anche mediante la realizzazione di impacchi con polpa di carta e sostanze ammorbidenti;
  • Preconsolidamento e ristabilimento della coesione delle superfici lapidee “decoese” eseguito con idoneo prodotto dato per imbibizione ed irrorazione fino a rifiuto; riadesione di piccole parti di pietra lapidea pericolanti o distaccate con resine epossidiche;
  • Consolidamento o “ricucitura” strutturale di fessurazioni e fratturazioni di parti lapidee mediante l’inserzione di perni in vetr, in fori precedentemente eseguiti e successive iniezioni di resina epossidica;
  • Trattamento erbicida e biocida per la devitalizzazione di muffe, alghe,licheni ecc. delle superfici lapidee mediante l’utilizzo di idonei prodotti;
  • Trattamento di elementi ed armature in ferro con microsabbiatura e applicazione di convertitore di ruggine, e trattamento protettivo a base di resine acriliche;
  • Stuccature delle micro e macro lesioni eseguite con malte idrauliche preconfezionate con inerti selezionati, previa esecuzione di campionature;
  • Integrazione plastica e cromatica di piccole parti mancanti, eseguita con malte idonee ed inerti selezionati;
  • Protezione superficiale di materiale lapideo già consolidato e stuccato, eseguito con silicati e silossani , previa accurata pulitura delle superfici;

Gli interventi su intonaci e ed elementi architettonici:

  • Messa in sicurezza mediante catalogazione e “rimozione” di parti frammentate distaccate o in pericolo di crollo;
  • Puliture eseguite meccanicamente e manualmente con piccoli attrezzi e successivi lavaggi con acqua demineralizzata data per irrorazione;
  • Preconsolidamento e ristabilimento della coesione tra gli strati superficiali, eseguito con idoneo prodotto dato per imbibizione ed irrorazione fino a rifiuto;
  • Disinfezione da organismi biodeteriogeni, (muffe, alghe e patine) eseguita con prodotto biocida dato a pennello e per irrorazione, e successiva rimozione meccanica;
  • Trattamento elementi in ferro, eseguito con micro sabbiatura, convertitore di ruggine e successivo trattamento con protettivo a base di resine acriliche;
  • Stuccature delle micro e macro lesioni eseguite con malte idrauliche preconfezionate;
  • Distacco e riadesione di piccoli frammenti mediante incollaggio con resine epossidiche in pasta;
  • Distabilimento della coesione tra gli strati più profondi mediante iniezioni di malte idrauliche preconfezionate;
  • Diadesione di parti a rilievo in stucco (Cornicioni, cornici, gattelli, pannelli ed altorilievi modellati) al supporto murario mediante imperneazioni armate con barre in VTR iniettate con resina epossidica;
  • Ricostruzione di parti o di modellato mancante eseguito con “repliche” in malta additivata ed inerti (previa realizzazione di armatura con barre in vtr inghisate al supporto murario con resine epossidiche) realizzate sulle decorazioni originali esistenti;
  • Velatura con tinta a base di grassello di calce stagionato, previa preparazione del sottofondo con prodotto a base di grassello di calce stagionato omogeneizzante;
  • Protezione finale eseguita con prodotto idrorepellente incolore dato a pennello e per irrorazione;

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Categoria: Restauri

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