Cimitero Acattolico di Capri: restauro della cappella e ripristino percorsi di pertinenza

cimitero acattolico

Stazione Appaltante: Comune di Capri

Immobile oggetto dell’intervento: Cappella di accoglienza intitolata a George Hayward e percorsi pertinenziali del cimitero acattolico Capri

Alta Sorveglianza: Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici di Napoli e Provincia

Cenni Storici

Il cimitero acattolico di Capri fu fondato, su di un terreno ceduto da Ignazio Cerio, dall’inglese George Hayward nel 1878 come luogo di riposo della cospicua colonia straniera dell’isola. Il camposanto di impostazione nordica è un interessante esempio di cimitero “parlante” per le citazioni letterarie che accompagnano le numerose sepolture prevalentemente di stranieri, tra cui artisti e letterati (Norman Douglas, Charles Coleman, Thomas Spencer Jerome, Jacques Adelswaerd Fersen).

cappella cimitero
Le foto dei lavori su Flickr

Per affrontare la domanda di spazio che nei successivi anni avvenne, il cimitero ebbe degli ampliamenti prima nel 1898 con l’annessione di un piccolo fondo di 360 mq e ancora con altri 600 mq di terreno limitrofo nel 1936.

Dopo anni di abbandono il comune ha destinato l’area a “cimitero monumentale” avviando un progetto per il restauro conservativo delle pietre tombali e dell’intero spazio pertinenziale. L’area è di notevole interesse culturale per chi vuole ripercorrere il vissuto degli ultimi cento cinquanta anni dell’isola in quanto il cimitero continua ad ospitare personaggi del recente passato, inoltre è un libro aperto sulle personalità degli ospiti per la presenza dei tanti epitaffi e aforismi esistenti sulle lastre tombali.

Brevi cenni sull’intervento di restauro

L’intervento di “restauro conservativo” ha interessato prevalentemente le aree esterne della Cappella di accoglienza con l’eliminazione delle copiose infiltrazioni e la mitigazione dell’umidità ascendente.

I rivestimenti esterni sufficientemente coesi con il supporto murario sono stati salvaguardati ed in particolar modo le modanature architettoniche in aggetto. I fondi e le campiture basamentali sono state ricostruite con intonaci a base calce di tipo macroporoso. Nel corso delle lavorazioni è stato ritrovato, al di sotto dell’intonaco che ricopre la parte alta del vano di accesso, il vecchio arco in tufo grigio che è stato salvaguardato e riportato alla luce.

Si è provveduto a realizzare un rinforzo con malte strutturali e reti in fibra sintetica delle travi perimetrali di bordo e di quelle del solaio del pronao, si è ripristinato il sistema di deflusso delle acque meteoriche con nuove tubazioni in rame e sistemi di raccolta; a protezione delle parti sommitali e di copertura si è realizzato un battuto di calce tipo “coccio pesto” e posata una copertina in ardesia a perimetro

restauro cappella
Le foto dei lavori su Flickr

Recuperati gli elementi architettonici

La scelta delle cromie, è scaturita da un indagine eseguita sulle vecchie tinteggiature delle pareti esterne ed interne realizzando dei saggi stratigrafici che hanno evidenziato e riportato i toni delle vecchie tinte preesistenti, le quali sono state riproposte con una finitura minerale traspirante in pasta a base di grassello di calce, ripristinando il giusto equilibrio cromatico tra i fondi, le campiture e le parti in aggetto.

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Categoria: Restauri

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